Obiettivo

L’obiettivo del service è creare un percorso didattico che favorisca l’inclusione di studenti diversamente abili, ovvero una “didattica inclusiva” tra studenti abili e disabili del biennio delle superiori dei licei di Monza coinvolti. 

Struttura

Un dato di fatto: la matematica è una delle materie più difficili. In matematica anche gli studenti vedenti usano queste frasi:

- non ho VISTO un dato importante;

- non ho GUARDATO attentamente la figura;

- ho ricontrollato ma non ho VISTO l’errore.

In poche parole: la matematica sembra avere uno stretto rapporto con il senso della VISTA, ma il senso della vista è spesso ingannevole, addirittura può essere fonte di distrazione durante il procedimento risolutivo. 

L’ipotesi di lavoro è creare modelli tattili che possano aiutare studenti vedenti, ipovedenti e non vedenti a riconoscere strutture geometriche ed algebriche, allo scopo di favorire la fruibilità della lezione e l’elaborazione di procedure risolutive.

L’esperienza mostra che un discreto successo in matematica nel biennio della scuola superiore facilita il percorso nel triennio successivo, sia in termini di competenze raggiunte sia in termini di autostima; i modelli realizzati saranno testati con una classe Prima e una classe Seconda del Liceo delle Scienze Umane, chiedendo agli studenti di queste classi di lavorare durante la lezione senza utilizzare la vista.

I modelli dovranno essere robusti, riutilizzabili e riproducibili facilmente dagli studenti, se possibile anche con materiale povero o riciclato.

Un esempio: 

Il teorema di Pitagora

Nel modello tattile gli studenti devono “leggere” e riconoscere i seguenti enti geometrici: angolo retto, cateti, ipotenusa, relazione di minore o maggiore tra lati e d angoli; gli studenti devono poi “leggere” la relazione tra gli elementi del triangolo rettangolo, enunciata nel teorema stesso; “leggere” significa “utilizzare le mani”.

Di seguito i prototipi realizzati da A. Canali.